Lama e Trama (3)

LAMA E TRAMA (3)

Mattia Fratta

IC Margherita Hack – Maniago, sede Vivaro

 

Siamo nell’anno 2100. La periferia della città di Arba è stata colpita dal terribile Tzunami nel 2099 che ne ha compromesso la sicurezza, causato dallo scioglimento dell’ultimo enorme blocco di ghiaccio dell’Antartide e, con esso, dell’ultimo ghiacciaio presente sulla terra. Durante i lavori di demolizione di alcune case, Mattia trova tra le macerie un libro, anzi un diario risalente a 80 anni addietro. Esso apparteneva a un giovane artigiano maniaghese, il quale raccontava dell’emergenza sanitaria del febbraio-marzo 2020 scatenatasi dal propagarsi incontrollato del Corona virus.

Caro diario

oggi 26 febbraio 2020 è stato inviato dal Ministero della salute l’ordinanza per il contenimento dell’emergenza corona virus.

Ti scrivo perché in questo momento non posso né uscire dal mio laboratorio né voglio stare a stretto contatto con i miei compagni, poiché pur avendo la mascherina, diffido di quei due.

Peng e Jian sono arrivati da qualche mese dalla Cina, sono gran lavoratori ma non so molto di loro. In giro si dice che il virus sia passato all’uomo a causa del cibo che i cinesi mangiano (pipistrelli ecc.). E se loro fossero infetti? Potrei starmene a casa ma c’è questa consegna urgente di coltelli professionali e da cucina che deve essere pronta entro la prossima settimana. Cerco di concentrarmi sul lavoro ma non riesco a dare il massimo pensando che in ogni momento potrei essere infettato. Mi sono deciso esco a comprare mascherine, disinfettante e qualcosa da mangiare.

 

27 febbraio 2020

Il supermercato è stato preso d’assalto, gli scaffali sono quasi vuoti e sono riuscito ad accaparrarmi solo pane, formaggio e prosciutto. Le mascherine erano esaurite e il disinfettante costa il triplo del solito. Stanotte ho dormito poco. Io, Peng e Jian non mangiamo più insieme, non abbiamo parlato della situazione ma io preferisco stare a distanza. Ogni tanto i nostri sguardi si incrociano ma subito guardo da un’altra parte. Chissà cosa pensano… La produzione sta andando a rilento e questo mi innervosisce. Lavorerò fino a tardi stasera anche senza di loro.

 

28 febbraio 2020

Oggi si è presentato in laboratorio il vigile e ha chiesto di parlare con Peng. Gli ha mostrato un documento e sono rimasti un po’ a parlare. Poi lui ha chiesto di uscire e non è più tornato al lavoro. Il suo viso era preoccupato e ora lo sono ancor di più io. Temo che lui o qualcuno della sua famiglia sia stato colpito dal virus. Potrei chiedere a Jian ma forse è meglio di no. Inizio a sudare freddo, sono troppo nervoso e stanco. Esco a prendere una boccata d’aria.

 

01 marzo 2020

Caro diario, ho passato un fine settimana terribile. Sono privo di forze, la febbre non cala e quest’influenza inizia a preoccuparmi. Oggi non sono andato al lavoro e sto attendendo la visita del medico. Non sono voluto andare in ambulatorio per non correre il rischio di essere contagiato dal virus.

 

03 marzo 2020

Caro diario, il medico è arrivato e mi ha prescritto di fare un tampone e le analisi, che ho eseguito immediatamente l’altro ieri. Oggi sono andato a ritirare il referto ma non ho il coraggio di leggerlo… Il telefono squilla … E’ l’azienda sanitaria che mi ordina di non uscire di casa e di osservare attentamente le indicazioni che mi daranno. Sono risultato positivo al virus! Sono nel panico più totale… Ma perché io? Sarà senz’altro colpa dei miei compagni cinesi! Chiamo al lavoro per avvisare e il titolare dice di essere già stato contattato dall’ASL e che sono passati a fare i tamponi anche ai miei compagni. Loro sono negativi!

Chiedo notizie di Peng. Lui è rientrato al lavoro, dopo aver appreso che il padre era stato bloccato all’aeroporto di Venezia e messo in quarantena. Per fortuna stanno bene. Mi sento male non solo fisicamente ma ora anche moralmente … Mi vergogno di averli giudicati così superficialmente!

 

05 marzo 2020

Il titolare mi chiama per sapere come sto e mi informa che Peng e Jian hanno fatto i turni doppi per coprire la mia assenza e riuscire a completare il lavoro in tempo per la spedizione. Mi escono le lacrime dagli occhi. Mi vergogno di me stesso per come li avevo considerati. Non ho più niente in casa da mangiare e sto finendo le ultime medicine. Non me la sento di chiedere aiuto a nessuno.

 

06 marzo 2020

Ieri sera inaspettatamente sono venuti a trovarmi Peng e Jian. Appena li ho visti mi sono commosso e loro mi hanno abbracciato senza alcun timore non avevano nemmeno la mascherina!  Siamo rimasti per un po’ a guardarci senza dire niente e poi ci siamo raccontati tutto ciò che in mesi non avevamo fatto. Ho saputo molto del loro passato, di come sono arrivati in Italia, delle difficoltà che hanno dovuto superare. Ho scoperto che sono delle bravissime persone, con valori morali profondi. Alla fine sono andati a farmi la spesa e a prendermi ciò che mi serviva e abbiamo cenato assieme. Così ho scoperto che sono anche degli ottimi cuochi! Altro che mangiatori di pipistrelli …

 

10 marzo 2020

Sono guarito, non solo dal corona virus! Oggi torno al lavoro e vedo tutto ciò che mi circonda in modo diverso! Sorrido consapevole che questa avventura mi ha cambiato, in meglio! Vorrei che in tanti riuscissero a capire che per avere un cuore aperto bisogna avere anche una mente aperta.

 

 

Mattia è arrivato all’ultima pagina del diario, è quasi buio e vede spuntare una foto tra le pagine lasciate bianche ma non riesce a vederla bene. Mentre si avvia verso casa scorge qualcosa tra le macerie che brilla alla luce della luna. È una lama. Sposta i mattoni che la coprono e la estrae. È la lama di un vecchio coltello. Decide di portarlo a casa con sé.

Arrivato al suo palazzo, prende l’ascensore a idrogeno e schiaccia il pulsante piano 92. Tempo qualche secondo per arrivare a casa e subito scorge che sulla lama è inciso qualcosa.

Entra nel suo studio e, pulita a fondo la lama, compaiono 3 nomi: Peng, Jian e Mario. La foto li ritrae assieme nel giorno del matrimonio di Mario con una ragazza cinese. In quel momento Mattia pensa agli antichi scritti di Manzoni studiati a scuola …

“La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese, c’era entrata davvero, com’è noto; ed è noto parimente che non si fermò qui, ma invase e spopolò una buona parte d’Italia..

E il commento di un preside alla chiusura forzata della scuola nel febbraio 2020 …

“Uno dei rischi più grandi in vicende del genere ce lo insegnano Manzoni e forse ancor più Boccaccio, è l’avvelenamento della vita sociale, dei rapporti umani, l’imbarbarimento del vivere civile. L’istinto atavico quando ci si sente minacciati da un nemico invisibile è quello di vederlo ovunque, il pericolo è quello di guardare ad ogni nostro simile come una minaccia, come un potenziale aggressore …. Usiamo il pensiero razionale per preservare il bene più prezioso che possediamo, il nostro tessuto sociale, la nostra umanità. Se non riusciremo a farlo la peste avrà vinto davvero.